Tecnica di coltivazione fuori suolo in cui le radici delle piante vengono costantemente irrorate attraverso una soluzione nutritiva composta da acqua ed sali minerali in quantità e rapporti specifici che variano al variare della specie coltivata e dello stadio di sviluppo della pianta. Le radici possono svilupparsi all’interno di un substrato inerte (fibra minerale, fibra di cocco, argilla espansa, vermiculite, ecc…), che non interagisce con la soluzione nutritiva, oppure direttamente in aria. L’inerzia del substrato è fondamentale al fine di mantenere costanti i parametri della soluzione (PH, EC, ecc…).
Il modo con cui le radici delle piante vengono irrorate determina la tipologia dell’impianto.
Vantaggi della coltivazione Acquaponica
Riduzione dell’uso di pesticidi e agroformaci
Relativa semplicità di utilizzo e realizzazione
Notevole risparmio idrico rispetto alle coltivazioni in campo aperto
Controllo della soluzione nutritiva
Tipologie di impianti acquaponici
Sistemi NFT
Le piante sono alloggiate su delle canaline, all’interno delle quali scorre un sottile strato di acqua dello spessore di pochi millimetri che bagna le radici.
Sistemi a flusso e riflusso
Le piante si trovano in una vasca riempita con un substrato inerte la quale viene allagata e svuotata ciclicamente con la soluzione nutritiva.
Sistemi aeroponici
Le radici delle piante si sviluppano libere in aria all’interno di una camera di irrorazione in cui ciclicamente viene nebulizzata la soluzione nutritiva.
Sistemi di irrigazione a goccia
Simili al sistema NFT, ma in questo caso la soluzione viene distribuita ad ogni singola pianta mediante dei gocciolatoi e recuperata alla base attraverso una canalina
Sistemi floting
Le piante sono collocate su delle “zattere di coltura” che galleggiano su una vasca riempita di soluzione nutritiva
domande & risposte
Abbiamo creato una pagina dedicata alle domande più frequenti su informazioni generali, aspetti tecnici, budget e costi. Vai alla pagina completa per tutte le informazioni oppure richiedi una consulenza strategica usando i form di contatto per i nuovi progetti.
Quali sono le superfici minime necessarie?
In funzione della categoria di vertical farm a cui ci riferiamo possiamo avere dimensioni minime che vanno: da 1 mq a 10 mq per le strutture domestiche; da 10 mq a 100 mq per strutture piccole; da 100 mq a 500 mq per strutture medie; sopra i 500 mq per strutture molto grandi.
Quali utenze sono necessarie?
Qualunque sia la dimensione di una vertical farm è necessario garantire le seguenti utenze: energia elettrica ed acqua. A queste si possono aggiungere ulteriori utenze in funzione di come viene progettato l’impianto.
I prodotti coltivati in Vertical Farm possono essere definiti biologici?
No poiché, in Italia ed in Europa, i disciplinari per la classificazione del biologico prevedono che la denominazione venga data solamente ai prodotti coltivati a terra. Sono tuttavia allo studio delle leggi che permettano di superare questa definizione di biologico.